Lettera 52

Illustrissimo et excellentissimo Domino duci Ferrariae. Ferrariae.

<Illustrissimo Si>gnor mio. Hieri il Moro dal Silico mi appresentò la gratia che vostr<a excellentia> gli ha fatta per un certo homicidio che meritava più presto clementia che sever<ità>. Hoggi ho havuto lettere e messo a posta dal commissario di Frignano, che <mi> avisa che questo Moro insieme con li fratelli et altri compagni, de li quali esso Moro era capo, tornando di Frignano in qua, dove erano iti in soccorso di Virgilio, introro in casa d’un suddito di vostra excellentia lì da F<rig>nano, e gli spezzaro gli usci e le casse, e depredarono roba <per> valuta di cento lire, non essendo in casa altri che una vecchia; e mi prega ch’io faccia restituire questa roba. Se ‘l Moro mi to<r>na più dinanzi, io lo piglierò, e farò che ‘l Capitano lo punirà come merita il delitto, senza guardare a gratia che gli abbia f<atto> v. excellentia, perché non si extende in questo né in altri assassinamenti che <mi> è stato detto che questo Moro insieme con li fratelli hanno fatto; ma dubito che non ci tornerà, perché questo poverhomo che è stato rub<ato>, prima che sia venuto da me, è stato dal figliolo e dal nipo<te di> Bastiano Coiaio e da ser Evangeli<sta, a pro>vare se per lo me<zo loro> potesse rihavere la sua roba (<e dice di> essere stato consiglia<to> da quest<i a>ltri di Frignano che sono <uniti col Moro in> lega), e <non>havendo potuto haver niente <è ricorso> a me, sì che du che n’havrà preso sospetto, e non tor<nero più> a me. Se non torn<a>, parendo a vostra excellentia, gli annul<aerei l>a gratia; in bona gr<atia> de la quale humillime mi raccomando.

<Ca>stelnovi, 19 Novembris <1522>.
humillimus Servitor <Ludovicas Ariostus>.