Lettera 5

Roma, 25 dicembre 1509, al cardinale arcivescovo di Reggio Calabria Pietro Usualli (Isvales)

Il 15 dicembre il conte della Mirandola Ludovico Pico era stato decapitato da una palla di cannone veneziana e ora Ippolito ne caldeggia la sostituzione con Giovanni Paolo Baglioni. Tuttavia Ariosto informa il cardinale che il pontefice ha già avuto la candidatura del signore di Pesaro Giovanni Sforza e che si è risolto poi per una nomina di suo gradimento, quella di Ottaviano Fregoso. Il Commissario ha sentito dire a Roma dal conte Ludovico di Canossa che il pontefice non era contento dei servigi del neoeletto capitano (tanto Ludovico di Canossa che Ottaviano Fregoso compariranno nel Cortegiano del Castiglione).


Illustrissimo et Reverendissimo domino domino meo unico domino Cardinali Estensi. Ferrariae.

<Illustrissimo Signore mio. Al Signor cardinale Regino ho fatto intendere> il desiderio che Vostra Signoria harebbe tra questo le ho commendato il prefato Messer Ioane d<ove mi fu> possibile, del quale il prefato Signore Cardinale havea poca no<ticia>. Sua Santità Illustrissima per amor de la Signoria Vostra se è offerta de far <tutto gt; il poter suo acciò che si consegua l’intento, avenga che <ne> habbia poca speranza; perhò che poco dinanzi, pregato < dal > Signore de Pesaro, ne ha parlato con la Santità del Nostro Signore. acci<ò che> il Signore de Pesaro havesse tal condutta, e dal Nostro Signore n’ha <ha>uto repulsa; e per questo existima che habbia tra sé dispos<to> de darla a qualche suo. Tuttavia non restarà far ogni oper<a> per satisfare a Vostra Signoria. Quel dì ch’io giunsi qui, il conte Lud<ovico> da Canossa incidenter mi disse ch’el papa aveva elect<o in> loco del conte de la Mirandula il Signore Octaviano Fulgo<so> e che poi parea che si fosse pentito, e che crede <che di>vidiria quella condutta tra più de uno. Dopo ch’io mi <partii> da Ferrara, è sempre piovuto il dì e la notte, e di qu<a tutti> li fiumi sono in su le ripe, sì che è molto pericoloso l'<andar in> camino. Per questo Vostra Signoria me haverà per excuso s’io s<erò un poco> tardo al ritorno, ch’io ritornarei mal volontari n<e li pericoli> de affogarmi c’ho scòrsi al venire in qua. Hoggi è a<privata la> nova che Vostra Signoria insieme col Duca ha rotta l’arma<ta veneta in Po>, de che a mio iudicio tutta questa Corte se è ralegr<ata; et il Signor cardinale Regino nel sortire da Sua Santità> trovò a caso ch’el Cornaro desc<riveva il fatto in ogni partic>ularità. Me ne sono alegrato, ché oltra l’util pu<blico la mia Musa ha>verà historia da dipingere nel padaglione del mio <Ruggiero a nova la>ude de Vostra Signoria; alla quale mi racomando.

Romae, 25 <Decembris>MDIX>.
Servitor Ludovicus Ariostus.

METADATI

  • Mittente: Ludovico Ariosto
  • Destinatario: Pietro Usuali
  • Data: 25 dicembre 1509
  • Luogo di spedizione: Roma
  • Collocazione: ASMo, Archivio segreto estense, Cancelleria, Archivio per materie, Letterati, b.3, fasc. 3